
Leggiamo e pubblichiamo questo interessante approfondimento sul diritto amministrativo sul blog per Avvocato di Bruno Mafrici, consulente e imprenditore di Milano. Il Diritto Amministrativo è una branca del Diritto Pubblico e regola ogni attività finalizzata al raggiungimento degli interessi pubblici da parte della Pubblica Amministrazione. Inoltre, il Diritto Amministrativo regola i rapporti tra la Pubblica Amministrazione e i cittadini. Più precisamente, la Pubblica Amministrazione, intesa secondo i principi del diritto che vi afferisce, rappresenta l’insieme degli organi, degli apparati amministrativi e burocratici che appartengono allo Stato e mettono in pratica l’indirizzo politico suggerito dal governo. Essa, pertanto, soddisfa le necessità della collettività e gli scopi di pubblico interesse. Il Diritto Amministrativo ha origine nella Francia della Rivoluzione, ma con il tempo ha conosciuto un’importante rivoluzione. Attualmente, il Diritto Amministrativo è così suddiviso ed organizzato: una parte generale, trattata nei manuali; una parte speciale, che si concentra sulla pubblica sicurezza; una parte processuale.
Le fonti del diritto amministrativo si differenziano tra: Fonti ordinarie, soprattutto leggi e regolamenti, insieme anche ai fatti o agli atti in grado di realizzare norme di carattere giuridico, perché l’ordinamento stesso evolva e si rinnovi; Fonti extra ordinem: esse riuniscono tutte quelle norme prodotte da soggetti che non godono della “potestà normativa”, seguendo procedure non consuetudinarie rispetto a quelle previste dall’ordinamento, seguendo il principio di necessità; Fonti atipiche, che si pongono ad “un livello intermedio tra le fonti di grado costituzionale e le leggi ordinarie”.
Inoltre, Bruno Mafrici con l’Avvocato ci spiega nel dettaglio quali siano i principi fondamentali su cui si basa il Diritto Amministrativo, che ne rappresentano l’essenza. Essi sono i seguenti: Principio di legalità, secondo quanto previsto dagli articoli 21 e 113 della Costituzione. Questo principio sancisce che la Pubblica Amministrazione deve svolgere il proprio operato secondo quanto stabilito dalla legge, salvaguardando così il cittadino da poteri illegittimi e non riconosciuti; Principio del buon andamento, secondo il quale la Pubblica Amministrazione opera allo scopo di perseguire il bene della collettività. Il principio del buon andamento presume, dunque, che l’attività della Pubblica Amministrazione si realizzano o si sono realizzate in modo efficiente, sollecito e allo scopo di perseguire il bene pubblico; Principio di imparzialità, secondo quanto previsto dagli articoli 3 e 97 della Costituzione. Questo principio prevede che i pubblici uffici e l’intera Pubblica Amministrazione non usino condotte discriminatorie nei confronti dei soggetti a cui sono riservate le sue azioni ed attività. Pertanto, il suo operato deve essere indipendente dal potere politico, avendo come unico scopo il buon andamento delle attività svolte; Principio della domanda, che stabilisce come un Giudice non possa agire d’Ufficio e oltre i limiti della richiesta stessa; Principio del contraddittorio, che si realizza attraverso la notifica del ricorso a tutte le parti chiamate in causa; Principio della concentrazione, conosciuto anche come concentrazione temporale delle cause. Secondo questo principio, tutte le cause, nel momento in cui la situazione lo rende possibile, vanno affrontate in un’unica udienza; Principio dell’oralità, secondo il quale la causa deve essere affrontata oralmente in udienza; Principio della collegialità, che va a disciplinare principalmente il processo amministrativo. In particolare, questo principio sancisce che la figura fondamentale è il Collegio, mentre il presidente gode di poteri ordinatori ed istruttori; Principio dell’impulso processuale di parte, secondo il quale il giudizio evolve unicamente sotto richiesta delle parti interessate.